Come rendere il suono americana/rock accessibile a chi se lo è perso, mai incrociato,
The Wilder Company è la condizione ideale per entrare in sintonia con un progetto che, per sua stessa natura, sta dentro e fuori il territorio Americano, inizia prima e non finisce dopo l’ascolto, un pregio per questa band spagnola, di Girona.
Lucidi da rifuggere la logica del prodotto chiuso, strumentazione elettro-acustica, i due mondi di
Goin' Downtown e
Cigarettes in the Morning Sun come tra la radiosa e poi mesta armonica di
Forgotten Heroes,
The Gone e
To Break a Heart of Stone, ebbene non si contrappongono, anzi in realtà stringono continue alleanze parziali, sempre ben calibrate tra gli sfondi Texani e della Louisiana di una trascinante
Monterey e siamo del resto all'interno di turbolenze che riguardano la dinamica essenziale dei The Wilder Company.
Lil'bird è ripiegata come le intermittenze dell'animo umano, ora carezzevoli e rasseneranti, ma pronte a riverberi, sonorità distanziate e vaganti, come le tastiere di
Sweet Madness, efficaci per blocchi melodici contrapposti che si chiudono in uno struggente, notturno dialogo fra chitarra e voce in
Fare Thee Wel.
Tempo ovviamente ristretto quello di The Wilder Company ma che allo stesso tempo regala l’improvvisa illusione di poter essere invece dilatato a dismisura. Un dono, non da tutti.