Lo spirito è molto anni ’60, rock, chitarre potenti e costantemente in primo piano in
Three Miles from Avalon, ma
Davy Knowles vive a Chicago dove si mastica blues quindi lo carica sulla fender telecaster e porta ispirazione sin dalla spedita
Ain't Much Of Nothin', ingredienti ben dosati anche negli intriganti cambi di ritmo tra
What You're Made Of e
Falling Apart, dove i flussi blues/rock sono senza inizio e senza fine, come una giostra sulla quale Davy Knowles salta e scende a piacimento.
Energico il respiro di Three Miles from Avalon, passano trasalimenti, trepidazioni, gioia raggiante da
Never Gonna Be The Same, 8 brani in tutto ma non conosce battute a vuoto, le fratture alla melodia delle chitarre restano vitali in
Gov't Row, vertiginose anche quando il Mississippi si affaccia su
Oxford, Ms e nella coda di
Three Miles From Avalon, immergendosi nel blues nello spazio sconfinato degli 11 minuti di
What In The World, abbracciato da Davy Knowles e ha quel sapore desueto e spiazzante di un universo musicale al quale oggi, molti di Voi, non sono più abituati.
Quale occasione con Three Miles from Avalon, per non abbandonarsi all’ozio mortale nel cortile angusto del quotidiano?