L’impatto emotivo di
After All, It’s Been Forever si focalizza sui ‘primi piani’ della chitarra e adottando uno spettro ridotto di cromatismi, a favore di un suono fluido e sottovoce nel rock, si diffondono da
How Long come una macchia di vino su una tovaglia bianca, ed è un piacere trovarsi sulla traiettoria quando il suono prende ritmo in
Ghosts.
L’idea di
Big Jim Brown & The SpeedKings è di non lasciarselo alle spalle, poche limitazioni, si salpa verso melodie avvolgenti, per lo più ballate elettriche, seducenti e vigorose (
Hope Is a Stranger,
Golden Sun,
Master of Disaster,
Trade in Your Life) il chitarrista e songwriter della Florida (con trascorsi nei Sweet Pea's Revenge, 5 cd’s, 7 anni in quel di New Orleans), su di loro, si sofferma in modo particolare.
Birdog impedisce all’ascoltatore di abbandonarsi alla poltrona, non si viaggia in prima classe, ma non c’è da lamentarsi, si gode soprattutto se amate le continue interferenze della chitarra (in
Alive, tra la solida
How ‘Bout You alla dolcezza di
Purgatory Line), insomma ascoltatelo e basta, che (magari senza saperlo) trovate in After All, It’s Been Forever una decorazione alle vostre giornate.