20 anni in giro per il Lone Star State e non sentirli!
Il Texas č la superficie dei
Reckless Kelly, č in superficie che tutto emerge, si muove e sta appeso, con
Sunset Motel il frontman Willy Braun non perde tempo a celebrare il passato (“
We thought about a big 20th anniversary collection, but we kind of wanted to make a new record before we did anything like that. We're not planning on going anywhere”).
Nono disco con un il ‘solito’ denso percorso nelI’Independent Texas country-rock, con una serie di ospiti (Bukka Allen, Rosie Flores e Keith Gattis) oltre al fratello Gary (dei Micky and the Motorcars), il passo iniziale di
How Can You Love Him (You Dont Even Like Him) con quella lucente armonica tra chitarre mai dome che sguazzano felici nella ruvida
Radio e nel cuore di
Buckaroo, i Reckless Kelly non prendono di sorpresa, certo, ma incidono un altro disco piacevole che scorre senza intoppi, e non č poco!
Ballate e rallentamenti mai banali (
Sunset Motel,
Under Lucky Stars e
One More One Last Time) uno stile sicuro, curato, morbido ma non eccessivamente raffinato in
Volcano e in
Sad Songs About You con qualche altra succolenta schitarrata nel finale (
Give It Up,
Who's Gonna Be Your Baby Now e
Moment In The Sun), i Reckless Kelly pensano al lontano esordio che per tanti a volte č frutto di fortuna, ma poi a pensarci, non ci sono stati incidenti di percorso nel bene o nel male, e Sunset Motel conferma il loro valore.