Aspettando che il rock sudista sia raccolto e travasato in un recipiente adeguato, i
Blackberry Smoke e il vocalist Charlie Starr continuano a confezionare dischi di rock-country altalenanti, e anche in
Like an Arrow creano una spirale di indizi interessanti ma c’è un ma..
Un disco nutrito e controverso, ricco di spunti e di diversità,
Waiting for the Thunder,
What Comes Naturally e
Let it Burn edificano un mondo solido e bucolico cesellato con pochi dettagli ma orecchiabili, per poi renderlo visibile solo in parte nelle ballate di
The Good Life e
Running Through Time ma almeno cercano di (ri)appropriarsi di meccanismi country/rock per rinnovarli, influenzarli, riplasmarli anche se sotto mentite spoglie.
Like an Arrow, la title track, non apre un cambio di rotta, ma
Ought to Know e
Smoke Sunrise in Texas, in alcuni punti, aprono al flusso regolare delle chitarre e incrinano la melodia lasciando trapelare un cuore sudista che batte ancora nei Blackberry Smoke, non certo per caso o per sbaglio, il tratteggio bucolico verso il Texas è meno indigesto di un atteggiamento radiofonico per le grandi masse, la strumentazione di
Ain't Gonna Wait ispira una ballata rurale che crea densità, come il rock di
Workin' for a Workin Man rivestito con la tempra soul in
Believe You Me.
I Blackberry Smoke non riescono a essere quel filo teso e vibrante che dovrebbe attraversare tutto Like an Arrow tenendolo in piedi.
Urge una svolta.