Il ventenne
Bryton Stoll, studente del Kansas, ama il country come il fratello Nic che suona la batteria, al disco d’esordio
Finger on the Trigger percorre una vecchia strada fatta di country e rock, quindi un po' sconnessa, per niente comoda, ed è un bene soprattutto perchè il ragazzino non riempie i testi solo di whiskey e storie di camionisti.
Finger On The Trigger ha sia fosche parentesi tra banjo e le chitarre, che la sommessa cadenza del violino, ma si tratta di una musica pulsante, rombante sottotraccia, oscuramente premonitoria e rituale col mandolino che solca
Chasing The Sun, altra intrigante ballata come
You, Beer, And Money dove Bryton Stoll si divincola immaginando la realtà, per captarne la natura segreta, altrimenti a occhio nudo inafferrabile.
Parla della vita del Midwest in
Midwestern Home, molto meglio l’armonica e il passo country/blues di
Fool Me Once e come dimostra
The Perfect Girl le melodie di Finger On The Trigger non sono mai banalmente surriscaldate, ma governate da un'attenzione forte a un'architettura sonora bucolica e sospinte da una tendenza al moto perpetuo delle chitarre, ancora con l’armonica in
Sign Right Here che sembra avere un parallelismo con la vita di Robert Johnson, anima venduta al Diavolo.
Anche se nel finale si lascia andare (il refrain stile caraibico di
My Lost Shaker Of Salt è piuttosto urticante) Bryton Stoll ha futuro, è giovane, c’è tempo per smussare i pochi difetti.