Chris Robinson Brotherhood sorprende ancora per il modo di immobilizzare una visione del rock molto personale, la comprime entro specifici margini spaziali e temporali anni ‘70 con tutto quello che gira intorno alla psichedelia.
Anyway You Love, We Know How You Feel ruota intorno a quel nucleo originario con forza sempre più centrifuga, sfruttando un arco dinamico che al quarto disco, tende all’infinito, l’armonica che solca i 7 minuti di
Narcissus Soaking Wet si spinge tra sintonizzatori e chitarre elettriche, verso il soul e il funk, può piacere o dispiacere ma è come una fiammella di pura luce che dal buio dà vita al disco di Chris Robinson.
“
It’s all about taking our intuition and following it to where our ideas can really manifest themselves. This turned out to be the most spontaneous record I’ve ever been a part of”, un nuovo batterista Tony Leone e primo disco prodotto dalla Chris Robinson Brotherhood band, a consolidare uno spazio che potenzialmente potrebbero percorrere per ampliare nelle dimensioni dell'orizzontalità e della verticalità e della profondità, il luogo nel quale accade ciò viene condensato tra
Forever as the Moon,
California Hymn e
Some Gardens Green.
Un interno limpido, nettamente separato da una dimensione psichedelica con cui c'è osmosi e c'è un fitto scambio (
Ain't It Hard But Fair,
Oak Apple Day) dove ci possono essere entrate melodiche improvvise e un'altrettanto lucida improvvisa uscita chitarristica in
Leave My Guitar Alone, insomma Anyway You Love, We Know How You Feel evidenzia che Chris Robinson può permettersi quello che vuole, preso esattamente per quello che è, dice qualcosa. Quanto basta.