RECKLESS KELLY (Under the Table and Above the Sun)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  31/03/2004
    

Il quintetto di Austin, ma sono originari di Bend nell'Oregon, è ormai sulla scena da diversi anni. Dopo il fortunato esordio con Millican, 1977, che ha venduto più di 25.000 copie senza alcuna spinta, la band ha fatto parecchia strada. Ora il gruppo si è stabilizzato attorno ai due fratelli Cody e Willy Braun, voce e chitarra il primo, voce, fiddle, mandolino ed armonica il secondo, ed è formato da Jimmy McFeely, basso, David Abeyta, chitarra solista, e Jay Nazz, batteria.
Sono depositar! del più classico suono Americana che hanno maturato attraverso altri due dischi, accolti molto bene dalla critica: Acoustic: Live at Stubb's e The Day, 1999 e 2000 rispettivamente. Sono passati tre anni da The Day ed il quintetto ritorna con il disco più completo e maturo della sua carriera. Non solo Under the Table and Above The Sun ha segnato l'esordio sulla sempre più interessante Sugar Hill ma il disco, prodotto da Ray Kennedy, l'alter ego di Steve Earle nel twangtrust, mostra un notevole miglioramento nella scrittura e nel suono.
Gli impasti vocali sono intensi ed emozionanti, la musica è elettrica, sempre in bilico tra rock e radici, ed il suono mostra ha una maggiore apertura ed una notevole creatività. Ne risulta un disco ben costruito, assolutamente godibile, che ha delle canzoni di spessore e che, come succedeva in passato, non cala alla distanza. Più elettrico, alla Steve Earle tanto per intenderci, con fiddle e strumenti a corda fusi abilmente nelle canzoni: ascoltate Desolation Angel, chiarifica immediatamente questo concetto. Hanno avuto diverse lodi ed ora stanno meritandole.
Se Desolation Angels mostra l'amore di Cody Braun nei confronti degli scritti di Jack Kerouac, sviscerato attraverso una ballata molto intensa, dotata di una melodia struggente, brani come l'iniziale Let's Just Fall mostrano la pura vena alternative country che, da sempre, è stato il centro motore del suono della band. Il violino segue la voce, mentre il beat è elettrico e pulsante. Mersey Beat è una vecchia canzone che la band rilegge da capo a piedi, dandogli un suono più corposo, e ne risulta una ballata pregnante e fiera. Come pure il country rock di Everybody, rilassato e fluido, che stacca un po' dai toni rockeggianti delle canzoni già descritte.
Ma Nobody's Girl si presenta con un riff di chitarra diretto e vibrante ed il brano è un rock 'n country potente che da mordente al disco. L'album mostra una vena nostalgica che riprende sonorità classiche e le ripropone attraverso composizioni elettriche dal piglio diretto come I saw it Coming, che hanno nei cromosomi le ballate di Joe Ely e le cavalcate di John Fogerty.
Alternative Country quindi, nel senso migliore del termine, per un disco altamente godibile che non ha cedimenti di sorta e mostra parecchie frecce pronte da scoccare che si chiamano Willamina, Snowfall e May Peace Fino You Tonight. Un cenno ancora per due piccole gemme: l'elettroacustica Set Me Free e l'elegiaca Vancouver. Pura Americana, come non ascoltavo da tempo.
Tra i dischi più belli di questo genere sempre molto vitale.