Il transito nel classic rock regala ancora suggestioni di un altro mondo, dove le immagini di Robert Jon Burrison e Kristopher Butcher alle chitarre sono pronte a rompere l'adagio di
Good Life Pie a spronarlo con una presa di coscienza dal sapore antico.
Robert Jon & The Wreck non ritornano ai fasti del folgorante debutto
Glory Bound, ma sono ancora pronti a fare rock ‘n roll, genuino, come se tutto si fosse riavvolto o addirittura capovolto,
Rollin', la
Title track e
Good Lovin' sono montate con un ritmo che riproduce quel battito cardiaco e Good Life Pie è pronto ad accelerare, quando si svela nella sua interezza sprigiona a maggior ragione tutta la sua potenza in
Bad For You e
What Do You Say.
Robert Jon & The Wreck mostrano di conoscere bene le forme più introspettive del rock, non le rendono ‘normali’, ma inzuppandole di chitarre e di forza emotiva estrapolano ballate efficaci come
The Death Of Me e
Home, stridono le corde nella solida
Hey Hey Mama, lungo gli 8 minuti della strumentale
Tightrope e nel cuore di
Sweet Angeline.
Un disco che non segue le mode, non blandisce l’ascoltatore con facili ritornelli, ma s'impone per la serietà della ricerca, perchè il rock continui a essere tra noi.