Chitarra, batteria e il Mississippi. Non lo spaventa il ‘1 man band’ al bluesman
Lightnin Malcolm, è un occasione per aprire nuovi forzieri di idee e il delta blues viene giusto depositato su
Foot Soldier, e vi resta e ristagna.
Il ripetitivo e ficcante lavorio alle corde della chitarra che solca
Done Wrong e
Tree, questa continuità dilatata e rallentata, portata al limite, è la forza di Lightnin’ Malcolm, di pari passo con i lenti movimenti di fuori fuoco nel blues in cui tutto diventa distinguibile, si annida il fascino di Foot Soldier, spazio del Mississippi da divaricare facendo prevalere le chitarre (le strumentali
Hero e
Gates Of Hell) senza promettere un prodotto diverso, scuro, è blues che scava (
Don't Bitch,
Waves).
Gettin' Dark conferma una strumentazione poco mossa ma scintillante, gli assoli introspettivi fanno il paio con raggelamenti armonici poco rasseneranti, se non con qualche elemento femminile che rende sopportabile la crudezza dell'esistenza in
Treat That Woman Right e
Best Friend's Wife, portano qualche piccola luce lungo un corridoio dove le ombre del blues diventano sempre più grandi,
Good Boy e la lunga jam alla chitarra della conclusiva
Big Jack.
Per l’ascoltatore medio Foot Soldier potrebbe apparire ai margini degli interessi critici, ma in reltà è un oggetto prezioso.