El Astronauta e una bluesy slide-guitar pronta a trasportarci attraverso una terra di “
iron nightmares, and fevered dreams.”
Siamo nel Texas di Anderson e Matsler (voci e chitarre), è pregno di storie sudiste e variazioni del classic rock, l’ipnotica bellezza di
Good Evening e la solida
Liberty Bell 7 sono interessanti sospensioni nel mondo dei
Quaker City Night Hawks (nome che arriva da un libro di Mark Twain).
Pronti a sperimentare nello spazio ‘chiuso’ tra il cielo e le porte dell'America, tra voci di protesta in
Beat The Machine, vita militare e politica, e con JFK che ispira ricordi della fantomatica ‘terra promessa’ in
The Last Great Audit e allargata nel brillante finale di
Sons & Daughters.
Le angolazioni diverse sul rock delineano l’interesse di
Rock Mockingbird e
Medicine Man, ma El Astronauta è un disco libero di sperimentare dove i Quaker City Night Hawks tornano a riprendere con luminosa nostalgia, una partitura di intensità emotiva pari solo alla sua semplicità in
Something To Burn e
Duendes.
El Astronauta non può che essere preso alla larga e sfogliarlo come una margherita.