Un paio di anni e la carriera da musicista ha fatto scoprire un’altra faccia della vita al militare
Jesse Quandt e non è che mettesse musica dovunque, ma solo nei punti che pensava giusto di dover sottolineare.
Produrre un album non è cosa semplice per chi arriva direttamente dall’esercito dove ha trascorso una decina di anni, eppure con l’apporto della famiglia e amici,
Back in Town ha trovato luce, quella di un rock dalle forti radici nella provincia americana, pochi fronzoli, canzoni che parlano di vita difficile, duro lavoro ed emozioni che volano basse ma hanno poco di banale in
Without You e
Grown and Out, sound elettro-acustico pulsante, spazio alle chitarre nella ruvida
Keepin' Country Alive su sfondi bucolici nella brillante
You Can Keep the Ring.
Jesse Quandt dispiega un catalogo di espressività che condensa tra le pieghe acustiche di
They Fly e
One of Those Things che si stringono o si dilatano tra
Walk Away from Me e
Fire and Gasoline, fotografie di vita che meritano attenzione, condensate con bravura nello scorrere delle immagini di
Blue Collar Family Life.
La malinconia si accentra nella conclusiva
Back in Town quasi fosse specchio di un contatto di uno sguardo libero e sincero, come quello di Jesse Quandt.