Katy Guillen & the Girls (ovvero Claire Adams al basso e Stephanie Williams alla batteria) sono figure mosse, guizzanti, con un eccesso di materia di chi, volendo, sa suonare senza mediazioni.
La direzione di questo secondo disco
Heavy Days è un blues-rock burrascoso e chitarristico, ma con spazio alla melodia (
Driving To Wake Up,
Waking Up From You da una parte e
Heavy Days,
Don't Need Anyone dall’altra) interagiscono con linguaggi del blues, ‘codici diversi’ con altrettante chiavi di una realtà magmatica e sfuggente, perché Heavy Days è un disco solido.
Katy Guillen spinge sulla chitarra in
The Load e
Humbucker, detta i cambi di ritmo di
Cold Was The Night, ma è in definitiva un'oscillazione ininterrotta fra una dimensione collettiva, in cui al racconto di Heavy Days lavorano in maniera inclusiva (la roboante
Can't Live Here Anymore,
Baby Please Don't Go) infilando nella dolce ballata finale di
Pulling Up From The Grooves, un bel trombone che non stona affatto, a ribadire che a Katy Guillen & the Girls l'autovelox della critica non fa affatto paura e non restano di certo, sul limite di chi non osa.