Il tablet e gli smartphone hanno spostato ‘l'apparecchio’ con cui leggere e guardare fuori da case e uffici, ma per solleticare una visione in transito e ubiqua c’è bisogno anche di musica, il blues rock da Seattle del quartetto
Willie & the Whips vale uno spensierato giro urbano.
Per il bandleader Will Morgan il blues non è una figura lontana che ormai appartiene a un passato remoto, di cui ci rimane solo una flebile eco, con l’armonica di Kevin Bean provano a spingerlo oltre tra
Got My Mojo Working e la tetra
Thunder.
Non nascondono una passione per il classici (l’ottima versione nel cuore del delta mississippi di Fred McDowell, ovvero
Shake’em On Down), lo script di
Homage porta con se intense riflessioni in
Poor Black Mattie (altra cover, di RL Burnside) e
Peggy O, ‘scucite’ dal finale di
I Ain't Got You,
She Loves Me e
Can't Keep a Good Man Down, ma Willie & the Whips si impegnano per non lasciare Homage marcire nel brodo tiepido dell'ascolto omologato. Vale un ascolto.