4 anni di silenzio, un nuovo chitarrista Eric Saylors, la
The Steepwater Band si muove in uno spazio di spostamento nel rock e curiosamente, il meccanismo è l'unico possibile per impedire la rimozione del loro passato. Sesto disco alquanto ricco, l’ispirazione del vocalist e chitarrista Jeff Massey è a largo raggio tra classic rock ‘n’ roll e psychedelia da estendere con ballate dall’amore alla morte, colori contrastanti in
Shake Your Faith da ravvivare in ogni brano, mentre la splendida
Title track s'immerge nella luce distesa di un’emozione.
Ciò che invece sembra avere il compito di reggere in profondità tutto l'impianto di Shake Your Faith, è la libera circolazione nel passato del rock condizionandone il risultato, senza incespicare, scorre piacevolmente
Mama Got To Ramble, risonando nel pieno melodico di
Break, chitarre fertili capaci di fare presa sul mondo leggiadro di
Be As It May, che accarezza l’ascoltatore, cullandone l'immersione in un immaginario del rock dal potere evocativo universale tra il pianoforte di
Bring On The Love e il tratto rustico di
I Will Never Know.
La The Steepwater Band tenta una via piuttosto originale a uno stile dai contorni piuttosto stringenti delle chitarre, la linea che deborda nel finale di Shake Your Faith, a comporre un quadro densissimo con
Jealous Of Your Way,
Ain't Got Love e
Walk In The Light, alimentato da un impeccabile lavoro sul suono in
Gone Goodbye, nella bonus track
Rhapsody In Red e nei 7 minuti di
Last Second Chance.
Come a voler cogliere la storia della The Steepwater Band in un liquido mosaico.