DAVE PROVOST (Home)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  31/03/2004
    

Dave Provost è un esordiente, sconosciuto dalle nostri parti, ma anche in Usa visto che il suo disco è stato pubblicato da poco e che lui non figura, almeno per ora, in nessuna enciclopedia. Se scorrete qualche libro troverete un altro Dave Provost, già bassista coi Dream Syndicate e Textones, ma che non ha nulla a che vedere con l'autore di Home. Originario di New York è cresciuto a Rhode Island è si è spostato a vivere poi in California.
Ha fatto pratica coi Schemers e con gli NRBQ, ma poi ha approfondito le sue radici e si è creato uno stile. Si ispira a modelli consolidati, infatti annovera tra le sue fonti alcuni beniamini del Busca: Steve Earle, Tom Waits e John Hiatt per quanto riguarda la scrittura mentre a livello musicale la sua formazione sta tra l'alternative country degli Uncle Tupelo ed il pop dei Crowded House. Come si vede buone radici, ed il disco le conferma. Un disco di solide ballate, suonato in modo semplice e diretto, che mischia in modo egregio rock e country, lasciando spazio ad una ritmica battente ed a un bel gioco di chitarre. Prodotto da Bruce Winter Home si avvale dei servigi dello stesso Winter ed anche di Erik Herzog, Bill Flores, Joel Jamison, Jon Esparza, Mark Bistline, Todd Caps e Chris Caretto.
Home è un buon disco, scivola in modo piacevole e contiene una serie di ballate, tra rock e radici, che confermano il valore dell'autore. Apre il rock It's About Time pieno di riferimenti colti (da Bruce a Steve, da Joe Ely a molti altri nostri beniamini), una ballata fluida e godibile, giocata su un ritornello molto memorizzabile, un riff di chitarra assassino ed una melodia vincente. Ma anche il resto del disco è costruito sullo stesso stile.
Come confermano l'acustica Home, coacervo di una melodia raffinata, l'epica She'll Be Gone, sfiorata dalla steel guitar, l'evocativa Cowboy Shirt, la rarefatta Cross Your Heart in cui il dobro doppia molto bene le voci, sino al ritornello, anche questo irresistibile. Trouble è più rock, mentre Windows & Wall è più meditativa.