MALCOLM HOLCOMBE (Another Black Hole)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  06/05/2016
    

Another Black Hole è un disco sofisticato, ragionato. Forse non è per forza il capolavoro assoluto, che in molti vanno proclamando, ma ha la forza della dozzina di albums pubblicati da Malcolm Holcombe.
Una voce impastata di whiskey e un approccio acustico tra country, blues e folk alla texana, tra Wylie Hubbard e James McMurtry, si circonda di amici fidati Jared Tyler (chitarra, mandolino, banjo e dobro) e l’altra chitarra di Tony Joe White, un utilizzo sapiente e pertinente delle percussioni e il resto e poesia, canta di amore e mette alla berlina uomini e istituzioni tra ipocrisie e peccati, debolezze e ingiustizie.
Efficace, nella sua semplicità in Sweet Georgia e Someone Missing, come il tratto nero e sporco, caricaturale e primitivo dell’homeless vagabondo di Another Black Hole, un vortice di immagini poetiche e colorate si innalzano in un’altra efficace ballata, To Get By e in Heidelberg Blues, la deriva della narrazione di Malcolm Holcombe porta unicamente verso la potenza immaginifica di Don't Play Around e la stridente Papermill Man.
Questa estesa commedia umana, fra alti e bassi, non smette d'interessarci, la riflessiva September, capace di dare a Leavin' Anna un ritmo naturale, un battito dolce a chiudere con la splendida Way Behind, come solcare la purezza dell'azzurro del mare e del cielo.