Un disco e un libro come debutto non è male, storie dalla strada e rock n’ roll, quello che divampa da
Gimme More, irruenze, soprassalti, scariche di energia, sembrano docilmente piegarsi al battito di un cuore quello di
Stevie Klasson's Black Weeds (nati a Stoccolma nel 2009) che pulsa nelle viscere di
Rock N' Roll Tales From A Crooked Highway.
Un ritmo contro il quale, semplicemente, non c'è nulla da fare,
Hoodoo Cadillac,
Good Stuff,
Cool To Be Kind, quanto basta per solleticare, ammonire ed evocare allo stesso tempo e nella giusta misura il rock che è sempre stato sia permeabile, sia poroso, la temperatura emotiva tra le sfumature del sentimento di
Riding High e
Gypsy Lullaby sono libere di materializzarsi e succedersi in Rock N' Roll Tales From A Crooked Highway.
Il contributo al senso del rock che può essere dato dalle chitarre libere e squillanti in
Sing A Song e nella conclusiva
Silvio's Deathwaltz, una linea semplice quella che segue Stevie Klasson dove non risultino scorie ingombranti, vuoti a perdere, margini infruttuosi, dando invece centralità alla dimensione del senso e quindi al lavoro di
If I Do e Who's Foolin' Who.
Si allineano e disfanno il cosmo di Rock N' Roll Tales From A Crooked Highway.