Shakedown Soul è il respiro vivo del rock al ritmo del blues, il lasciarsi andare piuttosto che saggiamente addomesticarli, se tutto questo viene fatto indietreggiare, ebbene, cosa rimane? 20 anni di carriera e non sentirli, la 53enne chitarrista del Kentucky continua a immagazzinare rock n roll, blues e quel pizzico di funky che tanto piace al batterista Tobe Donohue.
Kelly Richey in un altro intrigante febbrile viaggio, le chitarre prendono
Fading e
You Wanna Rock, il seme indispensabile verso l'affermarsi del nucleo attorno a cui ruota tutto Shakedown Soul (e non solo), su un piano di pura atmosfera, di echi riconoscibili, si sviluppa la solida
Lies e il lento incedere dell’accattivante
The Artist In Me e
Afraid To Die, ovviamente non scimmiottando i suoni dell'oggi, bensì ristabilendo i contatti con quella musica rock che pare adesso così lontana.
Poche congetture in
Love e
Only Going Up, c'è tutto un solido rigoroso e infanticabile percorso nel quale Kelly Richey continua a interrogarsi sulla forza del rock in
Just Like A River e
I Want To Run.
La conclusiva ballata di
Fading fornisce frammenti acustici da sovrapporre allo spazio multiforme e decisamente espanso e aumentato di Shakedown Soul.