Aspettatevi di tutto. Nel senso più rotondo del termine, e anche più positivo nell’esordio della blues rock jam band dell’Illinois, i
The Smokers rispecchiano l’amor per il British Blues anni ’60 del vocalist e chitarrista Dan Galletti, un procedere zigzagante, chitarre legnose e l’armonica a compattare
The Man mentre le sinuose traiettorie delle tastiere si ergono protagoniste in
Messing with Me, le si attorcigliano attorno con mulinelli imprevisti, ma scorrono rapide.
Roads Less Traveled segue un gusto fecondo e 'torrenziale' tra i 7 minuti della psichedelica strumentale
Cassiopeia, e la coda finale con
Take Me Back Home e soprattutto
Slow Car Getaway, entrambe sugli 8 minuti, dolci, ma intensi viaggi nella memoria del rock attraverso linee del ricordo degli Smokers che creano a loro volta, come nel meccanismo delle scatole cinesi, altri universi, altri mondi, in perenne metamorfosi.
Le chitarre guidate spericolosamente lungo i tornanti scavati in un mare di Rhythm&Blues che rassicura e mai inquieta, scandito dalla suggestiva musica di
Driving Me Up the Wall,
Going Stir Crazy e
Dirty Gentleman, intrise da un carismatico spirito sudista accompagnano l’armonica che apre
Rolling Down the Mountain e contribuiscono ad avvolgerla in una specie di nebbia emotiva pronta a essere diradata da un vibrante cambio di marcia.
Bastano pochi minuti a i The Smokers per far comprendere che Roads Less Traveled danza libero sull'abisso delle passioni del blues.