Blues & Ballads è un ambizioso doppio album (l’edizione vinile è da preferire), riscrive 21 brani a ripercorrere la tradizione Americana, con ballate folk/blues scritte insieme alla blues/rock & roll band dei
the North Mississippi Allstars, ma non è un greatest hits, è qualcosa di personale che cresce nel rurale Mississippi.
Luther Dickinson sceglie la strada dell'oscillazione costante fra un suono acustico nel cuore del delta blues e un accorato quanto semplificato melodismo per chitarre, violino, piano e banjo, ma senza scarnificare le componenti sentimentali, con un'asciuttezza melodica al quanto affascinante della slide guitar tra le mani di
Jason Isbell (egregio il lavoro in
Up Over Yonder), e a proposito di special guests se ne contano parecchie in
Blues & Ballads. A Folksinger’s Songbook: Volumes I & II (spiccano Jimbo Mathus al banjo e JJ Grey ai cori).
C’è anche Mavis Staples che apre
Hurry Up Sunrise, una intensa sospensione di suoni riverberati come in
Mean Ol' Wind Died Down e giocati su effetti ad eco con la chitarra di Luther Dickinson che si ritaglia intense isole acustiche (
Moonshine,
How I Wish My Train Would Come e
Jackson) nella quali dolci percussioni, banjo o tastiere si limitano a ruoli di puro sfondo.
In Blues & Ballads Vol. I resta fondamentale il ruolo della slide guitar,
Ain't No Grave,
Let It Roll e apre il Vol. II con la strumentale
Horseshoe (Reprise) andando a dipingere intriganti scenari nel delta del mississippi in
Highwater (Soldier) e
Mojo, Mojo, cupi e spigolosi in
Storm e
Devilment, ma è un continuo muoversi nel blues (classico in
Blow Out, intimo e riflessivo nei brani finali) quasi dibattendosi per dare un senso a dettagli comprensibili che se presi uno a uno rappresentano il 'tutto' di Blues & Ballads. A Folksinger’s Songbook: Volumes I & II.