JOE ELY (Panhandle Rambler)
Discografia border=Pelle

        

  

  Recensione del  23/11/2015


    

Joe Ely e le strade senza fine del Texas. Quelle polverose, tra Amarillo e Lubbock, dove per analogia con il suo essere nel tempo/spazio della strada che abita, in un ordine codificato di passaggi, identificano Panhandle Rambler.
Joe Ely dimentica le riflessioni della giovinezza e si sofferma sul paesaggio che osserva, Canyons e Highways, l’atmosfera che libera Wounded Creek tra chitarre elettriche ed acustiche e l’immancabile fisarmonica (in mano ad un cast d’eccezione: Lloyd Maines, Joel Guzman, Teye Winjnterp, Jeff Plankenhorn, Warren Hood e altri) tesse una sceneggiatura aperta che costruisce luoghi e personaggi di Panhandle Rambler, che isola precise situazioni, che si aggiusta cogliendo attimi della vita che scorre, che suggerisce alcune possibilità ai protagonisti, pronta ad arricchirsi sui loro stessi stimoli (la ballata di Magdalene, l’ipnotica Coyotes Are Howlin', la splendida When The Nights Are Cold, dell’amico Butch Hancock ed Early In The Mornin') come portate dal vento, dal quieto soffio al confine Messicano a cui vengono affidate, 'libere come l'aria'.
Il West Texas di Joe Ely non stimola il country, lo assale, lo fa attraverso la storia della musica, Southern Eyes e la parata di artisti che popolano Here's To The Weary, appassiona, incanta in Cold Black Hammer, strizza i cuori con la fisarmonica nella parte centrale di Burden Of Your Load in un giro continuo di emozioni, collegate alle percezioni delle forme tra Four Ol' Brokes e Wonderin' Where.
A chiudere una grintosa canzone d’amore dedicata alla moglie, You Saved Me, perchè Panhandle Rambler è un cuore che batte forte ma di cui non si perde mai di vista il motivo delle pulsazioni.