Rosemont, Illinois, un ristorante, il blues del delta mississippi, Gesù e il gospel (ricordi di infanzia dalle chiese di Chicago) un bel piatto ricco a dare anima a Live from Rosemont, con l’immancabile ipnotico gioco alle corde della chitarra di
Mississippi Gabe Carter e si viene subito catturati dall’affascinante
In Jesus' Name.
6 brani, una quarantina di minuti dove raramente splende il sole, Mississippi Gabe Carter si muove in un costante, lento, suggestivo disequilibrio blues sempre nel nome del Signore di
God's Power, mentre la slide guitar scivola sul fango di cui è fatta ogni esistenza umana (alla fonte l'acqua è limpida, ma nel percorso s'intorpidisce) come il blues di
Live from Rosemont.
Ritorna con l’armonica di
Jeff Stone su
In Jesus' Name (Reprise) per altri 5 minuti, l'atmosfera resta sempre sospesa, affidata alla chitarra in
Homegoing, e gli interventi solistici s'impastano in un'alchimia misteriosa, a volte ossessiva nel classico di Washington Phillips,
I Was Born To Preach The Gospel, ma sempre armonicamente cristallina e spirituale fino alla splendida
By My Savior's Side.
Un 'live' breve e liquescente, nonché armonicamente impeccabile, fa fluttuare pensieri e ricordi, o l'eco di un'emozione, per raccontare una ricerca nel segno della malinconia e della nostalgia, e con un che di metafisico, nell'impronta del Signore.