Si sa poco di questa band della Virginia, ma sul fiume Appomattox il rock è l'oggetto che si evolve in maniera intensa.
Chitarre tirate a lucide, gli
Appomattox Lead Foot a tentativi, a strappi decisi, passando attraverso le maglie di un sovraccarico e al tempo stesso semplificato scenario rock/blues mai invadente, portano a casa un disco godibile, scorrevole, in
Overflow è prezioso l'intero climax di un raggiante dialogo chitarra-batteria, mentre in
Damaflu e
Kick In smussano qualche angolo più aguzzo, a raggiustare qualche sghemba geometria, ma
Friends of the Appomattox intriga.
La pioggia che accompagna
Erie e
Badman fa appello a un romanticismo notturno, venato di nostalgie che trapelano da un ritmo cadenzato e ben oliato dalle chitarre, in versione acustica in
Blackbird Blue, a controllare e muoversi in una macchina ben tarata nel tempo del rock per realizzare un veloce teletrasporto nel blues.
Chains torna brillantemente ad agitarsi nel retino del rock a comandare un trittico finale interessante e di 15 minuti (
Fly Through The Dream e
Down The Road) il tocco finale ad un ‘pranzetto’ cucinato e servito a dispetto di un frigorifero quasi vuoto.
Si potrebbe spingere oltre il paragone, osservando che i cibi utilizzati dagli Appomattox Lead Foot non sono freschi, e anche se non hanno preparato qualcosa di inconsueto, il sapore è buono.