One Hand Dan (Russel) proprio così, ha una sola mano ma non per questo ha deciso di rinunciare alle gioie della vita, davvero variegata (atleta a 360° gradi e anche wrestler) prima di (sof)fermarsi sulla sua giovinezza trascorsa vicino alle acque di un fiume che dall’Alabama scorre fino al Delta del Mississippi.
Un trio a seguire la sua passione per la slide guitar e la cigar box, tanto da arrivare a concepire la ‘neck guitar’, un incrocio tra banjo e lap steel, e l’etichetta di ‘Cigar Box Ukulele Guru’ affibbiatagli dai suoi estimatori che lo seguono anche attraverso i suoi video su youtube, non restava per questo bluesman di razza il primo disco,
Self-Medication.
Discutibile la scelta della copertina, nulla da dire quando 'disegna' i vortici alla slide guitar e alla cigar box che guizzano ribelli in
Bad Everything Blues,
John the Revelator e
Rollin 'n Tumblin, suono muscolare, deciso, voce squillante, testi con pochi fronzoli, qualche covers e tante chitarre: intervengono direttamente a provocare la realtà cupa di
Low Down Damn Dirty Shame e
Magic Man, a stanarla nel lento bluesy di
101 in the County, a interpretarla con
Billy the Toad, mettendo in gioco apertamente la propria vita e fisicità.
Un gioco continuo di riflessi di buio, luce e ombra, della slide guitar, morbidi e sinuosi tra
The Darkness,
Working Mans Blues e
Trailer Park Tracy, un susseguirsi di dissolvenze incrociate a ritroso raccordate in asse che mantengono l'elemento fondamentale, il blues, perfettamente al centro di Self-Medication.