Due dischi con il bluesman texano
Mike Zito, al terzo si cambia: “
I really wanted to work with Luther,” spiega
Samantha Fish. “
I love the North Mississippi Allstars. When I found out they’d produced their last record, ‘World Boogie Is Coming,’ I wanted to work with him.”
Per 12 tracce la blues-woman di Kansas City spinge alla chitarra con una solida band alle spalle (Luther Dickinson che produce nello studio di famiglia, lo Zebra Ranch nel Mississippi, suona basso & steel guitars e poi un grammy award alla batteria, Brady Blade)
Wild Heart parla di ‘road songs’, un modo di assorbire la vita dall’asfalto e la solida schitarrata iniziale di
Road Runner è un incipit rilevante.
Wild Heart è ben temperato da intriganti ballate, dai 6 minuti di
Place To Fall a
Blame It On The Moon, lo marcano in una mappa simbolica, (dinamica se si pensa all’uso del mandolino in
Jim Lee Blues Pt.1 -brano di Charley Patton- e la riflessiva
Go Home), rovesciata da sinuosi riff elettrici che lo modellano, danno forma a uno spazio interno, lo spazio di Samantha Fish.
Umori blues che vengono assorbiti in un ventaglio complesso di tinte della slide guitar, con sfumature dal Mississippi che scuotono
Highway's Holding Me Now,
Show Me e
Turn It Up, a sottolineare una ricerca, un senso di manipolare, senza semplificare, il blues in
Wild Heart e
Bitch On The Run, un flusso che amplifica il suo impatto emotivo nei 6 minuti di
Lost Myself, e nella seconda cover, la conclusiva
I'm In Love With You di Junior Kimbrough.
Il giro in Mississippi, la sospensione a casa di Luther Dickinson, aspettando un inizio, porta ad un decollo con Wild Heart.