CRAWLS (Lie)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  09/09/2015
    

‘Rock n’ roll spirit’ da un duo di Kiev, Ukraina, marchiato da influenze anni 60'-70' a costruire a suon di chitarre l’isola felice di Lie, destinata a essere erosa da Max Tovstyi e Daria Gavryliuk.
Al secondo disco i Crawls si lasciano risucchiare da un magma di visioni frammentate nello spazio del rock (I Been Down), caricandole di un senso di nostalgia verso lo psichedelico di I Can't Say che apre un quartetto -media 6 minuti- (Letters To The Past, Lie e Lonely Day Blues) capace di rendere più incisiva e profonda la presa dei Crawls sul rock.
Estendendo il volume delle chitarre e soprattutto connotando l’'offerta' di Lie come una specie di pedaggio pagato per chiudere Need Your Lovin', senza fretta e troppe complicazioni, Lie, con grumi di sano rock ‘n roll in Ninety Nine, e armoniche escrescenze materiche in The First One e così via… scivola mantenendo inalterati i 'ruoli' dei Crawls.
La loro posizione è uno spazio rumoroso, ruvido nelle sue sonorità che aggredisce la scena fino ai 6 minuti di When I Found Out.