WARREN HAYNES (Ashes & Dust)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  08/09/2015
    

È il terzo disco che porta solo il suo nome, ma Warren Haynes sa come renderli unici.
È il caso del doppio cd Ashes & Dust inciso insieme ai Railroad Earth, arrangiamenti acustici, impronta folk / americana marcata dove liberare la slide guitar in una nuova dimensione, per l’uso così assiduo, mai registrato in passato, una Les Paul meno aggressiva, diciamo, ma sa trovarsi lo spazio per la jam, c’è una stanza in Ashes & Dust dove farlo, Spots of Time.
Nuovi brani, alcune scritte 20 anni fa (“I’ve been writing songs all my life from a more folky, singer-songwriter,” spiega Haynes. “For a while, I’ve been compiling songs that didn’t necessarily fit in with Gov’t Mule or the Allman Brothers or even my last solo album. So this record was really a chance to bring a lot of that music to fruition. It’s really given me the opportunity to take a lot of songs I love, that didn’t have a home, and build a home for them.”)
I 7 minuti di Coal Tattoo e i 6 di Glory Road entrano sottopelle, Ashes & Dust si avvale di una scrittura melodica ampia, elettrica e severa da plasmare quando è dominata dall'eco del banjo e di un tema enunciato fin da Is It Me Or You, ovvero il violino, Company Man sembra possedere questa forma ‘naturale’ di consapevolezza ‘autoriale’, una specie di ‘ammiccamento dolce’ come il piano di Stranded In Self-Pity, all'artificio della slide guitar, quell'effetto speciale, non è più separato dalla natura di Ashes & Dust.
Un bel duetto con la cantante Grace Potter in Gold Dust Woman, l’armonica di Mickey Raphael a impreziosire Wanderlust, e un cd 2 dove ripropone 4 brani di Ashes & Dust in versione solo voce e chitarra (+ 1 dal vivo), e a parte qualche orpello melodico, è un disco sorprendente, e sorprende come Warren Haynes indulga a cose che non fa più nessun ‘songwriter’ serio!!