Sonic Gypsy, ovvero Mickey Banks chitarrista di Manchester e un passato lontanissimo nella rock band degli Scorpio Rising, torna sulla terra (“
I’m from another planet trying to make friends with the people of earth)” non saprei dirvi riguardo le amicizie, ma ha trovato di certo il Mississippi e il delta blues.
Un quartetto a spalleggiarlo in
Born a Rolling Stone, benedetta Title-track libera di scorticarsi con un solido armamentario blues, ruvido ma armonioso, anche nei lunghi piani sequenza alla slide guitar di
Backyard Stomp No 2 (Slight Return) con lentissimi e rari movimenti che isolano dettagli e figure in
Lucifer's Lament e
Aplocalypse Ranch Revisited, pronto ad atterrare nel mondo del sofferente desiderio con l’armonica di
Shotgun Tel.
Ma Born a Rolling Stone si diverte a mescolare le carte, a creare false piste, binari su cui far marciare la malinconia, dandole ora i toni inaspettati in
Meet Me By The River e
Honeykill, ma sempre pronto a squadernare, a essere sovrabbondante in
Mouthful Of Cactus (You Can't Kill A Good Thing) e nei 9 minuti di una sfavillante
Backyard Stomp No 2 (Let The Good Times Roll) talmente satura che risulta qui impossibile non pensarla su sfumature e ombre, dove armonica e chitarra non sono lì per colorare ma, appunto, per essere colore.
Il colore del Mississippi, usato come introduzione e come fine
(The Unprecedented Return Of Mr Majestyk / Disclaimer Boogie), il colore dei The Sonic Gypsy.