Un supergruppo, un quartetto di chitarristi che trova nel vibrante dialogo alle corde una componente fondamentale, tale da prescrivere la destinazione di
The Boom Band.
La versione Deluxe si apre e si chiude con
We Can Work Together, dalla voce e piano di Paddy Milner alla coralità acustica di Jon Amor, Matt Taylor e Mark Butcher, la voce baritonale di
Marcus Bonfanti entra in gioco a riproporre i suoi classici,
Diamonds In The Rust e la sempre splendida
When You Come Home, e agisce direttamente sulle chitarre, di cui è impregnato The Boom Band.
Suono solido, Blues & Rock n’ Roll, modulato efficacemente tra
Under the Skin,
Waste My Time,
Sweet Alberta e una deliziosa
Moonshine, The Boom Band assomma uno spazio.
Questo spazio esprime una visione, tutta spalancata, a spirale, sul rock, da i quasi 8 minuti di
Red Eye of the Devil, tra strumentali,
Monty's Theme, e un pianoforte da barroom in
Favour Bank Shuffle, la scelta felice di un finale acustico, 4 brani che tendono a far scivolare The Boom Band verso un confine di autentico piacere per chi ascolta (orchestrazione asciutta dove spicca la voce di Marcus Bonfanti ad illuminare
Nobody's Fault But Mine,
Can't Find My Way Home,
You Can Bring Me Flowers) e l'andamento melodico evoca una rigorosa applicazione del contrappunto della The Boom Band alle ragioni del cuore.