Granitico Guitar rock anni ’70 di Mike Onesko, leader & frontman della
Blindside Blues Band che nel progetto solista dal nome che è tutto dire
‘Mike Onesko's Guitar Army’, continua a costruire impetuosi muri sonori
In The Name Of Rock N' Roll.
Titolo azzeccato come l’apripista
The Destroyer, a mostrare uno stile molto nervoso e ritmato, in grado di restituire 'in presa diretta' questo suo mondo costruito a parte con una nutrita schiera di special guest, e tutti grandi chitarristi (tra i tanti Brett Ellis, Dirty Dave Osti, Craig Erickson & Doug Rappoport) con l’aggiunta del Vocalist Jeff Martin (Racer X/Badlands).
Da
In The Name Of Rock N' Roll a
Keeping The Flame Alive, le chitarre si trovano al centro di qualcosa che è ormai in frantumi, quell’ardente rock anni ’70/’80, e che, pur essendo a pezzi, non vuole mollare, e deve essere ancora definitivamente rotto.
E se resiste alle indiavolate galoppate alle corde di Mike Onesko, c’è da sperare per il prossimo futuro, perché In The Name Of Rock N' Roll illumina un orizzonte sonoro piatto.
Se tutto quello che viene proposto fa parte del già sentito, beccatevi la corposa
Nothing Can Hold Me Down, una strumentale come
Warzone (Dogs Of Doom) che spingerà il vicino di casa a cercare riparo altrove, con
Good Times Bad Times, Mike Onesko smussa gli angoli delle rupi sporgenti di In The Name Of Rock N' Roll, che come un fiume lugubre e limaccioso continua a correre.
Un torrente di chitarre sporcano
Sacred Sun, accattivanti come la melodia di
Can't Make You Love Me, per chiudere con i ‘morbidi’ 7 minuti di
Child Of The Sky.
Non resta che suggerire a qualche giovane rocker di accodarsi a Mike Onesko's Guitar Army, forse ci regalerebbero dischi non solo belli, ma immensamente più ricchi.