La
Mallett Brothers Band si ritira per 10 giorni nell’isolata Piscataquis County, nei pressi del Sebec Lake, lì in un rurale studio di registrazione a incidere il quarto disco,
Lights Along the River.
Un’idea pensando all’ultimo Ryan Bingham, forse, di certo passata per il Texas a sentire
Late Night In Austin, la tendenza del sestetto dei fratelli Mallett (Luke, voce/chitarra/armonica, e Will, voce/chitarra/banjo) è quella dello spasmo orizzontale nel rock, da scansire e frammentare nel country.
Una costruzione armonica per parti sovrapposte in perfetta asimettria tra la ruvida
There Are No Rules In This Game e la dolce ballata di
Sunny Day, s'intersecano e si completano in una circolarità, dove tutto ritorna.
Pungono
Les Pauls,
Tip Up e
Rocking Chair, la Mallett Brothers Band lavora sulla profondità di campo delle chitarre e più ancora sulla melodia, la linearità di
Don't Mind The Morning piegata verso le forme fluttuanti, sinuose della pedal steel a caratterizzare i punti forti dell’alternative country band del Maine.
Il banjo entra in
Tennessee e
Lights Along The River, dolente e irrequieto in
Sam Wood come la realtà che racconta, con scenografie evocative di grande respiro in
Coronado, la Mallett Brothers Band intarsia lo ‘script’ di Lights Along the River di scaltre variazioni, affascinano in
The Irene e
Look Me Up When You Can, a giocare tra la morale assoluta e la morale relativa degli adulti, tra la purezza del cuore e l'impurità della vita.