Dwight Yoakam ritorna alla Warner Bros e vien naturale pensare alle Guitars&Cadillacs di 30 anni addietro, come a chiudere un cerchio che invece il celebre countryman stringe intorno a
Second Hand Heart, 8 nuovi brani nella più genuina accezione di musica che accompagna il vivere e due ri-arrangiamenti (arrivano dal film dei fratelli Coen
O Brother, Where Art Thou).
Alla soglia dei 60 anni, Dwight Yoakam ha ancora lo slancio di un ragazzo: “
It was like coming down the backside of Coldwater Canyon with no brakes”, senza pensare a quei 25 milioni di albums venduti, a quella ventina di nomination ai Grammy, 12 dischi d’oro e senza dimenticare la carriera cinematografica.
Sono lì a rappresentare una specie di torre di controllo centrale, ed è sempre, allo stesso tempo, punto di partenza e di arrivo, con
In Another World, Dwight Yoakam dimostra di essere ancora capace di costruire mondi fecondi e credibili intorno alla telecaster, con i quali Second Hand Heart può misurarsi proficuamente.
Country sbarazzini e ballate elettriche, abitabili e percorribili in
She,
Dreams Of Clay e la stessa, deliziosa,
Title-track, ed essere fedeli a se stessi (dei classici alla Dwight come
Off Your Mind,
The Big Time e
Believe) non significa rimanere legati al proprio spazio, ma Dwight Yoakam accetta di perderlo (entra il pianoforte e il mandolino nella conclusiva ballata di
V's Of Birds) o invaderlo di chitarre nella robusta
Man Of Constant Sorrow e in
Liar.
Una pluralità di spazi sempre vibranti, un sistematico ricorso alle inquadrature della telecaster, fisse su Second Hand Heart ma non cadono mai in tentazioni estetizzanti: a strutturarle è la voce di Dwight Yoakam.