HUNTER & The DIRTY JACKS (Mixed Company & the Midnight Hokum)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  29/05/2015
    

Due anni di vita ma arriva il secondo disco per la rock band californiana degli Hunter & the Dirty Jacks.
Acustico e registrato dal vivo, Mixed Company & the Midnight Hokum non vede il frontman Hunter Ackerman prendere il grande rock di petto come nel convincente esordio di Single Barrel ma si ferma, non proprio bloccato, perché scandagliare in profondità l’Americana e il Blues ci vuole ritmo.
Armonica e steel guitars sono oggetti instabili fin da Back On Shaky Ground e Bad Bad Bad, Hunter & the Dirty Jacks lavorano sodo a rendere calorosa una strumentazione elettro-acustica su cui intervenire a piacimento tra Deal e Old No. 7.
La somma tradizione americana da rivisitare, Come On in My Kitchen, e ad ascoltare la deliziosa Alexandria si intuisce che le coordinate acustiche scelte da Mixed Company & the Midnight Hokum è un lusso di chi guarda lontano.
Convincono le ballate bluesy, Stormy Monday, e le rivisitazioni del loro esordio (Gotta Keep Moving On, una intensa Salt Whiskey e Smoking Gun) stelle che continuano a brillare e s'inseriscono perfettamente all'interno di Mixed Company & the Midnight Hokum.