Kepa, one-man-band dall’Europa passando per il Mississippi, all’Universo.
“
This album is my 3rd one, I have been influenced by the recordings of Blind Willie Johnson sent in space by NASA. I really loved that idea and I wanted to make all the artwork of the album around cosmos.” Kepa si riferisce al messaggio inviato dalla NASA con la navicella Voyager, affidato alla musica di Blind Willie Johnson, perché ‘Everything comes from the blues!’
L’armonica apre
Low-Low Wind, solca
Only Oh e
Lies Lies Lies, si trasforma nelle varie esposizioni della chitarra in un autentico omaggio ai perdenti, ballate dominate dalla voce di Kepa, impastata, respirata, che cede alla pura dimensione del blues.
Spiritata
Not Afraid to Die, ma musica pulitissima e priva di qualsiasi riverbero elettrico,
Miss Joy,
Mommy e
On the Top of the World, la traiettoria che Kepa disegna è una figura circolare, regolata da un'implacabile coazione a ripetere delle steel guitars (
A Challenge to the Dark e le strumentali
Supernova e
Baritone's Kiss) che determina l’accattivante struttura di Low-Low Wind.
Come spiega Kepa: “
The blues is now wondering, lost in the cosmos, without any gravity law, any air, except a mysterious Low-Low Wind..”