JAMES McMURTRY (Complicated Game)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  21/03/2015
    

A 7 anni da Just Us Kids, siamo lontani da Dick Cheney e l’uragano Katrina, le canzoni politiche si dissolvono e James McMurtry dimostra che può esserci qualcos'altro.
Complicated Game è un disco per lo più acustico (banjo, mandolino, violino, pianoforte e organo) dove le relazioni interpersonali restano a galla per quasi tutti i 55 minuti, ma come il padre romanziere, James McMurtry è uno storyteller e sceglie di appoggiarsi a voce, chitarra e uno spettro da folksinger, il modo più rassicurante per reinterpretare l’iconografia dell'American Way of Life.
Lungo strade perse negli spazi diurni e notturni, tra i giardini domestici, nella pacifica, intoccabile normalità dei nidi famigliari, le dolci illusioni della fabbrica dei sogni si rivestono nelle piccole cittadine di periferia, tra intense ballate come Copper Canteen e These Things I've Come to Know.
Parlano della vita di uomini alle prese con riflessioni amare o semplicemente vere, di un matrimonio, una donna, in stagioni come l'Autunno, e partono i ricordi sparsi tra la splendida You Got To Me e l’idea romantica di She Loves Me.
Vignette di vita scolpite dal banjo nel dolce vagabondare di Ain’t Got a Place, andare, rimanere, ma poi conta davvero sapere cosa fare? E diventa alquanto bizzarro lungo le highways di Forgotten Coast e le strambe città in How’m I Gonna Find You Now, ma James McMurtry evita ogni eccesso di sentimentalismo empatico concentrandosi sulle motivazioni dell’ineluttabile in Deaver's Crossing e la conclusiva Cutter.
I tratti salienti della poetica di James McMurtry raggiungono l’apice quando si aggira tra sfondi diversi, la pesca in Carlisle’s Haul, la guerra per un reduce in South Dakota e nel ritratto di famiglia e scelte di vita di Long Island Sound.
Lì Complicated Game cambia pelle in continuazione, come uno dei tanti serpenti che infestano i territori texani di confine tra terra e acqua.
Avventura, farsa e dramma, inseguono uno spazio che non lo si può ricercare all'interno di un confine.
Le note marciano inarrestabili e trafiggono il cuore.