AMERICAN AQUARIUM (Wolves)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  20/03/2015
    

Wolves si allontana dalla direttrice scelta da Jason Isbell nel precedente Burn. Flicker. Die., si aprono nuovi spazi, il suono si espande, gli American Aquarium assemblano una serie di paesaggi sonori sospesi, affidati al mix di chitarre elettriche, tastiere, e manipolazioni Country, ottenendo un climax stimolante, un intelligente impasto di rock riveduto e corretto e di neoromanticismo catafratto tra grandi sogni e sacrifici all’ombra del fallimento.
Family Problems è sottesa da un fondo oscuro di consunzione, disgregazione nel solo chitarristico finale, il cantante BJ Barham alla fine si ritrova nella poetica che ha alimentato Ryan Adams e i Whiskeytown, in una sorta di ideale ‘summa’, tra Southern Sadness e la ballata di Man I'm Supposed to Be.
Brucia il sentiero del rock che solcano in Wichita Falls e Ramblin' Ways, e dalla strada, la pedal steel e il banjo di Old North State, End Over End e Losing Side of Twenty-Five portano Wolves tra cespugli texani selvaggi e sterpi.
L’equilibrio sapiente della Title-track, un punto mediano, centrale anche per Who Needs a Song, dimostra come ogni canzone in Wolves è una dimensione a parte, non vale la pena di cercare oltre.
Un punto a favore degli American Aquarium.