L’abbandono di
Seth James ha inaspettatamente aperto a
Cody Canada un labirinto temporale dove far convivere il passato con il presente e con il futuro:
“I think some of the things we did on the last record were a little out of my element,” chiaro il messaggio del songwriter originario dell’Oklahoma che torna ad avere pieno controllo sui
Departed (ora un quartetto) e su
HippieLovePunk.
Pochi fronzoli, tra le chitarre spunta la tastiera di Steve Littleton, ma le due decadi con i
Cross Canadian Ragweed tornano a galla sulla realtà, quella che pare rimanere al di là dei vetri di uno studio di registrazione, ma entra senza suonare e senza essere invitata (la sparatoria alla Sandy Hook Elementary School alla fine del 2012, il massacro di una ventina di bambini segna profondamente Cody Canada), spezzando idee e facendo fare i calcoli a HippieLovePunk.
Gli ambienti di
Comin to Me e
Inbetweener sfondati dagli specchi del rock alla ‘Ragweed’, non fanno che duplicare il già sentito ma non si ritorcono contro l’immagine dei nuovi Departed, altro che ingannevoli riflessi, le distorsioni alle chitarre coincidono con un Cody Canada in forma smagliante.
L'oscillazione fra luce e oscurità è ripresa da tre deliziose ballate (
Easy,
Maker e
Got It),
Revolution sembra monocorde come
Back Closer e
Boss of Me, ma sono scandite da amplissime ellissi alle chitarre e da un raffinato andirivieni alle tastiere, non certo qualcosa di nuovo a sentire
Great Big Nothin, ma è una musica che non deve necessariamente dimenticare la tradizione e la memoria dei ‘Ragweed’ e in qualche modo veicolano HippieLovePunk.
La piacevole
Stay scivola via leggera coma la parentesi tra ‘texani’ nella conclusiva
All Nighter, senza dimenticare l’acustica
Ghost Track.
Il mondo percettivo di Cody Canada, destinato a mutare e a evolversi continuamente a (ri)definire la percezione di un’inatteso HippieLovePunk.