JACK GRELLE (Steering Me Away)
Discografia border=Pelle

          

  Recensione del  23/01/2015
    

Classic country & honky-tonks sulle strade d’America, le fermate solo verso ristori per camionisti e barrooms, lì Jack Grelle parcheggia l’amato furgoncino protagonista dell’iniziale Four Doors, il brano che apre Steering Me Away.
(“I write three kinds of songs — road songs, love songs and heartache songs. ‘Four Doors’ kinda turned out to be all three”), risucchia insieme a (She Thinks I'm) Cheatin' un vortice bucolico che non sconfessa le tradizioni di violino e pedal steel, ma lo sguardo lirico e struggente al tempo stesso, come in una poesia ermetica, della splendida Sante Fe e 3314 Wyoming, lasciano intravedere le grandi potenzialità di Steering Me Away.
Il country di Jack Grelle è povero, dai tempi dilatati ma dotati di una grande densità capace di palesarsi nel mezzo di Only In My Dreams, solo a chi ha la pazienza di farsi catturare da racconti che trovano le loro radici in una società di stampo rurale.
Il ritmo cadenzato di Don't Follow A Line e Chase You 'cross This Country cattura immediatamente, l’immagine texana di Dallas In The Afternoon si costituisce come punto mobile tra due valori estremi, pedal steel e armonica.
Anche nel finale il lato country di Jack Grelle appare in chiaroscuro, dalla ballata di Lazy Love al centro a luce più chiara e avvolgente in Hooked On Your Lovin' a tratteggiare un tipo di country music ad hoc.
Poche ma intense ballate, più di qualche sussulto, pochi spigoli, scorrevolmente malinconico, sobriamente poetico.