Classic country & honky-tonks sulle strade d’America, le fermate solo verso ristori per camionisti e barrooms, lì
Jack Grelle parcheggia l’amato furgoncino protagonista dell’iniziale
Four Doors, il brano che apre
Steering Me Away.
(
“I write three kinds of songs — road songs, love songs and heartache songs. ‘Four Doors’ kinda turned out to be all three”), risucchia insieme a
(She Thinks I'm) Cheatin' un vortice bucolico che non sconfessa le tradizioni di violino e pedal steel, ma lo sguardo lirico e struggente al tempo stesso, come in una poesia ermetica, della splendida
Sante Fe e
3314 Wyoming, lasciano intravedere le grandi potenzialità di Steering Me Away.
Il country di Jack Grelle è povero, dai tempi dilatati ma dotati di una grande densità capace di palesarsi nel mezzo di
Only In My Dreams, solo a chi ha la pazienza di farsi catturare da racconti che trovano le loro radici in una società di stampo rurale.
Il ritmo cadenzato di
Don't Follow A Line e
Chase You 'cross This Country cattura immediatamente, l’immagine texana di
Dallas In The Afternoon si costituisce come punto mobile tra due valori estremi, pedal steel e armonica.
Anche nel finale il lato country di Jack Grelle appare in chiaroscuro, dalla ballata di
Lazy Love al centro a luce più chiara e avvolgente in
Hooked On Your Lovin' a tratteggiare un tipo di country music ad hoc.
Poche ma intense ballate, più di qualche sussulto, pochi spigoli, scorrevolmente malinconico, sobriamente poetico.