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2 dischi nel giro di un paio di mesi per
Half Deaf Clatch.
Eat Sleep Stomp Repeat riprende l’intero EP
Hard Times Make Me Harder e la
Fruit Trade Session registrati entrambi agli inizi del 2013, invece
The Blues Continuum era l’esame da superare dopo il successo dell’esordio.
Si resta nel cuore del Delta Mississippi, lo sguardo di chi osserva l’oggi senz’alcun distacco, umilmente scevro da supponenze e intellettualismi, solita scarna strumentazione da one-man-band (percussioni al piede, lap steel & slide guitar), ma con la partecipe volontà di setacciare il Mississippi ed entrare nel gioco della vita per osservarne, viverne e patirne le dinamiche. Splendida la legnosa
Storm Brewin', Half Deaf Clatch gira libero in
Hill Country Rain e
Movin' On, pronto a divenire voce critica ed eccentrica nelle cupe
Get Your Stomp On e
Deathly Blue, un confronto aperto e mai rischioso con le tradizioni in
R. J. Blues.
Spira su The Blues Continuum il vento forte e insistente del delta blues, si solleva e agita l’aria sul cielo opaco e macchiato di grigio di un’altra perla,
Bury My Bones dove il sole resta basso sull’orizzonte del Mississippi, si intravede, debole in
If The Cap Fits. Half Deaf Clatch scava una strada tra i campi per lo sfondo agreste di
Good Things, una striscia di terra e sassi dove compare il banjo a donare fascino alla languida ballata
Go It Alone, prima di rivisitare
Movin’ On.
Una striscia corrosa da un'orchestrazione 'continuamente' in moto, impone perentoriamente The Blues Continuum.