Singer / songwriter / multi-strumentista e produttore della Virginia,
Matt Powell è da 15 anni sulla scena texana, arrivato ad Austin col blues di
The Money and the Grass ha iniziato a perlustrare in lungo e in largo i piani del suono texano, e le prospettive sono cambiate. I riferimenti country, i richiami, le simmetrie, i giochi di specchi dei racconti di vita tra le rime dell’armonica e delle steel guitars si contano a decine tra
Dragonfly,
Fluke Luck and Jesus e
Ten Gallon Heart e dopo la parentesi elettrica di
New Kind of Something, tornano e imbevono completamente
Easy Love.
Matt Powell percorre i suoi labirinti interiori e riflette su tutto ciò che lo circonda, sull’amore e la vita, entrambi dagli incerti confini, il sesto disco si apre con la luccicante ballata di
Right Side Up, tra le finezze della lap steel una sommessa, sorridente tristezza, si allarga su Easy Love. Altro pregevole lavoro alla steel guitar in
Easy Love, capace di reiterarsi all'infinito senza esaurirsi mai,
Going Blind,
Unmine e
Blue Jean Colored Eyes sono lo specchio in cui Matt Powell contempla il microcosmo dell'amore, e in
Emily trova un nuovo ritmo eseguito dal banjo, timido scarto di una polverosa tradizione agreste a cui Matt Powell si riavvicina.
Altre splendide ballate sono
We're Going Down,
Everything I Know To Do e
I'm Goin' Home, come oggetti notturni dalle insondabili doppiezze, in
Troubador's Prayer e nel crescendo ritmico di
Cry, l'occhio chiaro del countryman coesiste senza strabismi con quello acceso del cantestorie, che non a caso è la voce narrante in tutti i suoi dischi ‘storici’, pronte a sconfinare una nell'altra per l’ultima volta in
When It's Just Not Fun Anymore. Ballate lambite dalla malinconia come foglie rosseggianti e gialle di alberi autunnali che incorniciano il quadro sonoro texano che si apre nella profondità di campo di di Easy Love.