L’influsso di Billie Holiday e Etta James rischiara la voce di
Melly Frances ma i
The Distilled Spirit sono abituati a forme di fruizione meno gerarchiche, più espanse, in apparenza opposte alle norme di un energico Soul&Blues. L’armonica e il violino che setacciano
All I Seen e
He Caught Gire delineano
The Album come un disco a più piste, densissimo, ma ansiogeno dall'inizio alla fine: “
Soul in the song is about what you as a person know / feel in yourself and having the courage to do what you really should do based on those things, regardless of what others think. People with soul in music or politics are the ones that have the guts to stand on their own and do what they believe is right.”
C’è sempre qualcosa d'altro, altrove, circostanziando le sponde del Mississippi in
Bootlegger's Ball o ad inquietare
Rebel Girl,
Pusher e
Honey, dove armonica e chitarre attirano, muovono, deviano, e spingono la splendida
I Got More Soul (Than You Do) in qualche direzione, senza tregua per Melly Frances & The Distilled Spirit. Sui ricordi di
Stone Song, e l’amore, non appariscente nelle dolci e deliziose
Dollar Bill e
Weeping Willow, ma suscettibile a trasformazioni al violino, la frequenza del blues non diventa mai monotonia e la geometria di The Album non diventa semplice carta quadrettata per disegno tecnico.
Melly Frances & The Distilled Spirit donano fluidità ad una musica che crea il giusto pathos, e l’ascoltatore una volta entrato dentro il loro perimetro, è senza via scampo.