TURCHI (Can't Bury Your Past)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  22/07/2014
    

Il frontman/chitarrista Reed Turchi concentra l’azione sempre tra il Mississippi e gli ambienti chiusi surriscaldati alla slide&cigar box guitar, ma in Can't Bury Your Past si aprono porte verso nuovi ambienti, tra gli scuri peregrinaggi alle corde di Take Me Back Home, Burning in Your Eyes e (We Could Still Be) Each Other's Alibi si infilano il sax di Art Edmaiston e le tastiere di Anthony Farrell dei JJ Grey and Mofro (“We've been pushing to get it a little swampier and murkier and groovier” dice Turchi).
Nulla da dire, la finezza con la quale Turchi fa emergere emozioni e l’abilità con cui prepara l’irruzione improvvisa del quoziente ‘sax’ nel meccanismo oliato dalla chitarra in Can't Bury Your Past è degna d’attenzione, il delta del Mississippi cattura con la gravità di Sawzall, marcate deambulazioni notturne in Lightning Skies e Your Ex, He's Next camminano senza meta in Brother's Blood e per strade malinconiche in Bring On Fire, Bring On Rain ma senza perdere una propria riconoscibilità.
Chiudono 450 Miles e le schegge improvvise di Big Mama's Door (“A friend gave us the studio's number they use in Nashville. We had two days off during a tour and 'Let's go over, do a couple of songs and see what happens.'”), entrambe capaci di restare impresse perché Can't Bury Your Past brucia a lungo secondo la logica e l’apertura mentale di Turchi che non la schiaccia al rigore del blues.