ROGER CLYNE & THE PEACEMAKERS (The Independent)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  20/05/2014
    

Settimo disco in studio e 15 anni di carriera, Roger Clyne non ha esaurito le energie primarie dei Peacemakers, continua ad andare controcorrente, The Independent è ancora un disco ‘anti-major label’, c’è energia, il batticuore per il rock lascia un senso di pienezza nonostante i giochi sono chiari e fatti per la storica band dell’Arizona (il chitarrista Jim Dalton, il bassista Nick Scropos, la batteria a P.H. Naffah), ma è anche grazie all’aria messicana che The Independent deflagra.
The Independent is a double entendre,” spiega Clyne. “It represents the solo sojourner, but it also frames the idea of moving forward as a collective group in the name of independence” un tripudio virtuoso di chitarre, di essenze mariachi in sottofondo e tanta sostanza tra Ain't Got the Words for This, Stick It to the Man e Once I Was a Thief. L’armonica dà la scossa alla deliziosa ¡Geronimo!, Roger Clyne rappresenta un corpo felicemente estraneo nel panorama odierno, rivendica la propria identità con The Independent e non smette mai di chiedersi quale sia la direzione in Love Knows How e 5 x 5.
La strada del rock di California Breakdown e Right Where We Want 'Em appare magicamente sempre fresca come un garofano appena colto e la strumentale chiusura di The Independent è lì ad evocare un immaginario della tradizione western che Roger Clyne & the Peacemakers non vogliono mollare: a quei fuorilegge dalla pistola facile in una natura che può essere protettrice od ostile, come un ‘trapper’ solitario verso un villaggio fantasma dove ‘The Independent meets John Ford!’