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Dirty, old school country’ uno spazio anomalo e irrequieto, l’etichetta serve poco alla band del vocalist e chitarrista Jeff Grossman, a dare forma al contenuto fluido di
I’ll be Fine c’è il cuore della punk/rock band dei
The Von Ehrics (Jeff Mosley al basso e Chris Bradley al violino). Le steel guitars alzano polvere nel disco d’esordio dei
Saints Eleven -prodotto da John David Kent- diventano veri e propri elementi di raccordo tra le legnose
Fly e
Make Her Mine, determinandone le svolte tra suoni e rumori di un’arida periferia texana.
Musica concreta (“
Every song on the album is different. Each song has a certain country/rock swag to it, but unique in its own way”), honky tonks ruspanti,
One Night At A Time, country veraci ed elettrificati a dovere,
I'll Be Fine, i Saints Eleven spingono sulla scena carnalità alla frontiera del West e fa perdere la testa alla telecaster che la setaccia in
Pass It Around.
I'll Be Fine rifiata con gli orfici intervalli della pedal steel, dense le velature nella brillante ballad di
Man In The Water prima di riprendere a inerpicarsi quasi scalasse una parete, torna a respirare svariando sulle volte e lunette agresti della slide guitar in
Workin' Life e nella flessuosa bellezza di
The Same e
Who I Am. Non resta che alla conclusiva
Don't Take My Whiskey sancire la ‘distanza’ ideale tra i piani di I’ll Be Fine, l’alcol li ingigantisce e nell'opacità di un barroom, li esalta.