KELLY RICHEY BAND (Live At the Blue Wisp)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  19/05/2014
    

Nata nel 1962, la ‘ragazzina’ del Kentucky torna ad incidere un disco dal vivo, sul palco di casa, al Blue Wisp di Cincinnati. Il ‘power trio’ della Kelly Richey Band torna a presentare la materia opaca di un blues/rock da frantumare nella centrifuga auto-dissolutiva delle chitarre messa in moto a partire da Fast Drivin’ Mama, uno dei 9 brani dall’ultimo disco Sweet Spirit, disco intenso, granitico, come piacerebbe ai suoi idoli, Jimi Hendrix e Stevie Ray Vaughan, con la particolarità al mixaggio dj Tobe Donohue che fa ‘scratching’ in un paio di brani di Live at the Blue Wisp.
When everything is working, I get to go away, like floating in a cloud” e vola infatti Kelly Richey, sulla finta flemma di I Went Down Easy, Workin’ Hard Woman e One Way Ticket, con vortici alla chitarra duri come le teorie economiche che nasconde sotto pelle, come vaccini endogeni di un capitalismo sfrenato attacca e depotenzia la purezza del blues tra gli assoli dei 12 minuti di una rovente Sister’s Gotta Problem con le azioni alle percussioni di Ken “Big Bamn” Smith e il basso di Freekbass estese a Everybody Needs A Change e Is There Any Reason, accoppiata da quasi 20 minuti dove Kelly Richey non stacca mai le mani dalle corde della sua fedele compagna.
Continua a portare passione e blues con cui imbrattare il mondo pulito di Cincinnati, Leavin’ It All Behind e la deliziosa Something’s Going On, Kelly Richey resta mobile e inquieta, pronta a cambiare angolo costantemente nel finale di Just A Thing, Feelin’ Under e la splendida chiusura di Risin’ Sun. 11 minuti ad accentuare e riflettere la superficie di Live at the Blue Wisp con fasci di luce psichedeliche che stazionano la Kelly Richey Band nella semplicità del suo perimetro. Chitarre, mestiere, sudore, blues&rock.