Il chitarrista e vocalist dei
North Mississippi Allstars resta in linea con i due album solisti precedenti e anche per
Rock ‘n Roll Blues il fondale è flessuoso “
Acoustic music is easy and honest”, dice
Luther Dickinson. “
That’s what I like. I don’t enjoy the laboring over music in the studio. The interesting thing was that with ‘Rock ‘n Roll Blues’, I tried recording these songs electrically. But it just didn’t work.”
Il paesaggio attorno a
Vandalize si modifica velocemente, la struttura blues degli Allstars svanisce rapidamente tra un deciso sound elettro-acustico, ritratti autobiografici a raccontare il viaggio di Luther Dickinson (“
It’s definitely the story of a musician on the road, trying to grow up and deal”) le steel guitars oscillano tra il morbido di
Blood 'n Guts e il nervoso di
Yard Man, si mescolano nel tragicomico racconto di
Goin’ Country che ritrae un artista che si sforza di onorare le tradizioni musicali della sua famiglia e della sua città natale. Malinconici sapori Irlandesi per raccontare la vita militare in
Mojo, Mojo, di tutti quegli amici musicisti che non hanno trovato strada nel music business e sono finiti su quelle della Somalia, Iraq ed Afghanistan.
Le ombre si ritirano, rimane un gioco di specchi acustici in
Stone's Throw,
Karmic Debt e
Rock 'n Roll Blues, sempre avvolgenti ma comunque Luther Dickinson cerca altre strade, non tutte lineari, ma piacevoli come in
Bar Band e nei ricordi agrodolci di
Some Ol' Day. Uno spazio di sopravvivenza da difendere con le unghie e i denti.