Wicked Spell analizza il vagabondaggio di un musicista dopo i riscontri positivi di
Incommunicado, le radio, le interviste, i concerti, il secondo matrimonio lasciato per strada,
Chad Sullins li guarda da lontano e da vicino, il che pone speculari problemi di lettura, l’ottica è quella del rock che si fonde alla spazio rurale del Texas, e resta viva in
Wicked Spell. Un lungo giro sulle highways americane con la secca
Title track ad affrontare le prime devastanti tracce della natura dell’amore, ma tra feste di chitarre ci sono lunghe passeggiate notturne,
Couple 1000 Miles e
Dollars For Dimes, in cui si scopre un’altra parte di sé, “
This record, it’s a little more somber”, dice Sullins. “
There’s two or three different songs that talk about the road and then there’s a couple of songs that talk about missing people. Basically, this record is about how my last record kicked my ass”.
Hurtin' Songs è un’altra solida ballata in un disco prodotto da
Mike McClure, con il multi-strumentista e produttore
Lloyd Maines alla pedal steel a restituire la genuinità del country texano tra
Battle Waltz In D,
What's Left Of Me e
Might Leave In The Fall (Backporch Style). “
I try to write the type of music that I would want to listen to, and that happy pop-country crap’s not something I enjoy listening to. I like to listen to guys who write songs from their experiences and write songs from the heart. And that’s what I try to do”,
Wicked Spell privilegia la deviazione e la sosta, procede zoppicando felicemente tra
4 Walls e la roboante
Habits, scartando di lato i violini di
Missing You, come se
Chad Sullins sentisse le spalle coperte da una serie di piste già tracciate, ma ancora in grado di sollevare qualche strato che finora aveva isolato nei precedenti lavori.