Trattare e inquadrare temi e problemi più legati al “sociale” e al quotidiano hanno aiutato
Patterson Hood ad abitare orizzonti molto più “reali” e meno fittizi di quanto si potesse credere, sarà che il chitarrista
Mike Cooley ne ha scritte 6 di canzoni, ma il 12cesimo disco torna a galleggiare nella memoria del rock sudista tanto cara ai
Drive-By Truckers come qualcosa fondamentalmente che incombe costantemente sullo sfondo di
English Oceans e che lo abbraccia fino ad ingoiarlo. Illumina
Shit Shots Count come una luce artificiale finalmente sovraesposta, contorna la figura riflessiva di
When He's Gone e
Primer Coat, politica, intorno alla carriera di Lee Atwater di
Made Up English Oceans, con conseguente effetto asprigno, abbondano nella splendida
Til He's Dead or Rises, focali lunghe al passato dei Truckers che isolano
English Oceans dal recente passato, staccandolo con uno sfondo dipinto con tratti singolarmente stilizzati ed essenziali del rock.
Motore propulsore tra lo spunto di un romanzo di
Willy Vlautin (leader del gruppo
Richmond Fontaine),
Pauline Hawkins, e vera vita politica in
The Part of Him, un accostamento tra una forma semplice (il brillante uso del banjo) e un contenuto moralmente elevato, caratteristica principale dei
Drive-By Truckers che spingono sul rock, vera e propria galassia in movimento in un'altra perla,
Hearing Jimmy Loud, dinamica delle forme, lirismo e astrazione Sudista.
Peccato se da quel momento in poi, i contorni di
English Oceans sfumino (troppo debole
Hanging On) a rompere il deambulare dei corpi elettrici che restano distanti in
When Walter Went Crazy e
First Air Of Autumn, ma si ritrovano nella coda di
Natural Light e tra gli 8 minuti di
Grand Canyon (celebrazione di vita on the road e di amici perduti,
Craig Lieske, storico membro dei
Drive-By Truckers morto lo scorso gennaio). Ma è solo questioni di gusti, perché
English Oceans recupera appieno la melodia dal respiro largo, vibrante e caloroso dei loro dischi migliori.