Half Deaf Clatch (ovvero
Andrew McLatchie) è un one-man-band, produce, suona e registra il tutto in casa. Si affaccia sul profondo delta del Mississippi, e quello che vede non è affatto piacevole.
In una densissima quarantina di minuti, nella tutt’altro che invidiabile impresa di bruciare, brano dopo brano, tutte le stazioni successive del conformismo, le rovescia come si rovescia un guanto, per guardare i tempi difficili in cui viviamo, li racconta con la splendida
Hard Times Just Got Harder. C’è una luce fioca all’orizzonte della strada solcata in
A Road Less Travelled (‘
Darkness is falling / the end is drawing near’), affonda la slide guitar in
It Ain't About The Money come la psicoanalisi su donne e dio denaro, grimaldelli che aprono le porte della rappresentazione di
Half Deaf Clatch.
Il banjo inizia a sondarne le oscurità in
A Place To Stay, lo stesso mare acustico irrompe in
Summer Moon,
Seeing Red e
Counting Kisses, tra le tante onde nere, minacciose, e la rabbia naturale di
A Road Less Travelled, si aprono riflessioni sull’amore, sulla fine di una giornata d’estate con qualche spiraglio di speranza in
Can't Do Right (For Doing Wrong).
Dolce la strumentale
Roja Blue ma senza mai scendere a compromessi, e riesce a estrarre in
Your Choice l’essenza dell’anima di
A Road Less Travelled perché si è sempre oltre il Mississippi. Un po’ al di qua o al di là o troppo dentro o fuori ma, insomma, sempre da qualche altra parte rispetto all’idea semplice che non avevate su
Half Deaf Clatch.